Cosa sono le ferrate?

Una via ferrata è un insieme di strutture e attrezzature artificiali applicate su una parete rocciosa per facilitarne la salita in sicurezza.

In un percorso escursionistico/alpinistico, senza la presenza e l'utilizzo delle strutture artificiali, necessiterebbe, per la progressione, conoscenze e impiego di tecniche di arrampicata in cordata con attrezzature individuali alpinistiche o corpo libero.

Il termine è stato adottato, senza essere tradotto, praticamente in tutti i paesi del mondo.

Storia

La prima via ferrata venne realizzata nel 1869 sulla cresta sud-occidentale del Großglockner, che con i suoi 3.798 metri è la più alta vetta austriaca.

Tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale molti Club alpini realizzarono delle vie ferrate con sentieri sempre più impegnativi.

Fu però soprattutto durante la grande guerra che vi fu un grande bisogno di creare ferrate, venivano utilizzate dai soldati per raggiungere gli avamposti sulle cime della catena alpina, lungo un fronte di 380 km.

Tra gli anni trenta e quaranta venne realizzato dalla Società Alpinisti Tridentini, nelle Dolomiti di Brenta, il monumentale Sentiero delle Bocchette, una spettacolare via attrezzata che permette di scoprire quel gruppo di montagne senza però mai arrivare a nessuna delle cime, caratteristica che invece, fino ad allora, aveva caratterizzato tutte le vie ferrate.

Descrizione

La realizzazione e la manutenzione di una via ferrata è soggetta a una serie di responsabilità, del fatto che molte persone possono percorrere questi sentieri, affidandosi all'attrezzatura fissa. La manutenzione avviene a intervalli regolari e viene svolta specialmente dopo il periodo invernale, in quanto valanghe, ghiaccio o frane creano danni o la rottura dell'attrezzatura.

La realizzazione e la manutenzione viene fatta da personale professionale, di solito sono le guide alpine a mantenere queste vie efficienti dato che sono specializzati nella posa di attrezzature fisse, garantendo una garanzia di sicurezza.

Per effettuare questi interventi bisogna dotarsi di un trapano, punte di diametro fino a 22 mm, per poter realizzare i fori degli ancoraggi, chiavi per fissare i bulloni, una pompetta per aspirare la polvere dai fori, una mazza per battere sui chiodi e una trancia di qualità per il taglio del cavo di acciaio.

Nei tratti verticali gli ancoraggi vengono posizionati tra 1,5 e 2 metri, mentre nei tratti orizzontali è sufficiente una distanza maggiore, che non deve però superare i 5 metri.

La lunghezza delle funi varia invece tra i 15 e i 50 metri. Su roccia solida il foro per gli ancoraggi si effettua con una punta che ha un diametro compreso tra i 14 e i 20 mm (a seconda del diametro del chiodo che poi andrà inserito) ed è profondo 2 cm in più del chiodo, in quanto sul fondo del foro rimane della polvere.

 Se invece la roccia è friabile il diametro del chiodo e la sua lunghezza devono essere tali da garantire un ancoraggio sicuro. In questo caso il chiodo non viene battuto ma infilato nel foro, sigillato poi con cemento o resine apposite.

Il chiodo può avere un anello aggiuntivo oppure un solo occhiello: nel primo caso la fune viene fissata con un morsetto all'anello, nel secondo la fune viene infilata nell'occhiello che viene utilizzato come distanziatore. 

Sono possibili anche gradini, scalette in ferro ponti tibetani e zip-line.